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SOLIDARIETA’ TRA I BANCHI
L’ultima fase del progetto «Il pane non si butta» ideato da Fiumara d’Arte con i riconoscimenti alla «Dante Alighieri» per i ragazzi che hanno partecipato all’iniziativa
L’emozione dei piccoli poeti
Premiate le opere di alunni degli istituti «Brancati», «Vespucci» e «Cannizzaro»
Ai molti cultori della teoria del superfluo o ai lettori colti indigesti al verso, sarebbe bastato forse ascoltare la voce rotta dall’emozione dei piccoli poeti in erba del premio di poesia “il pane non si butta”, promossa dall’Associazione Fiumara d’Arte, per scoprire che il bello ancora esiste ed è traducibile in parole, in pensieri emozionati e semplici, che nutrono, come il pane. La seconda ed ultima fase del progetto “500 bandiere per essere città”, per rivalutare le periferie del mondo, si è conclusa ieri nell’aula magna della “Dante Alighieri”, con la tappa finale del “Gran Tour della Poesia - una poesia per Librino”. Nell’ambito di questa iniziativa, per due giorni al mese, da gennaio a maggio, l’Associazione di Antonio Presti, ha ospitato, nelle due città simbolo siciliane, Catania e Palermo, i più grandi nomi della poesia nazionale contemporanea, promuovendo l’incontro tra gli alunni delle 40 scuole coinvolte nel progetto. Agli alunni delle scuole catanesi di ogni ordine e grado è stato affidato il compito di comporre una poesia sul tema “il pane non si butta” mentre per gli studenti palermitani, il tema di riflessione gravitava attorno alla tematica dell’acqua come risorsa di vita e bene da salvaguardare, intitolandosi appunto “una poesia per il fiume Oreto”, fiume simbolo non solo per Palermo, ma anche per Altofonte e Monreale, prima di diventare la simil-discarica che è oggi. Da una selezione di 9 componimenti, tre per ogni ordine di scuola (elementare, media e superiore), sono state scelte le tre poesie vincitrici. Tra le primarie, Ketty Di Bella, classe III C dell’istituto “V. Brancati”, con il componimento “Un fiore per il pane”. Nella sezione medie, Alessio Mondello, III A dell’Istituto Comprensivo “A. Vespucci”, con “L’odore del pane” e Samuele Russo, per la sezione degli istituti superiori, V D informatica del tecnico industriale “Cannizzaro”, con “Poesia di uno scrittore esordiente”. Oltre ad una pergamena simbolica, ai vincitori è stato assegnato il premio “Anna Maria Remer Rapisardi”, pari a trecento euro, dalla presidentessa del Soroptimist di Catania, Maria Silvia Monterossi, che ha aderito al progetto, dedicando il premio alla fondatrice del Soroptimist catanese, grande cultrice delle arti. Inoltre, una rassegna delle più significative, tra le poesie selezionate, è confluita in un libretto, edito dalla casa editrice “La Tecnica della Scuola”, diretta da Daniela Girgenti e da oltre cinquant’anni punto di riferimento per l’informazione scolastica. La poesia come incontro dunque e impegno sociale, la poesia come chiave di lettura del mondo, vissuta dai ragazzi come momento informativo e creativo insieme, perché, come sottolinea il poeta Roberto Deider, direttore artistico insieme alla poetessa Maria Attanasio, “Per i ragazzi è sempre una sorpresa scoprire che il poeta, quella creatura strana fatta di parole, di versi sulla pagina di un libro, sia una fisica, come loro”. E scende il silenzio, anche nell’aula affollatissima di emozioni e colori, quando a dipingere l’atmosfera intervengono i versi ed i loro autori, che li guidano per mano nella lettura sentita, ora in dialetto, con Iano Burgaretta e Alfio Patti, ora invocante ricordi come con Rita Caramma, o densa di suoni come con Rosaria Lo Russo, e ancora Antonella Anedda, che dipinge dolori e distrazioni di oggi e Gabriella Canfarelli, a raccontare spazi metafisici e mentali. La folla pian piano si disperde, i giovani autori ricevono consensi, qualcuno un po’ in disparte spera, sogna di diventare presto parte di quella umanità sognatrice, un poeta o un giovane saggista, come ci confida uno dei vincitori, Samuele Russo e la più piccola tra i premiati, Ketty Di Bella, dall’alto dei suoi otto anni non trova più parole, solo lacrime di gioia. Ma anche questa è poesia.
SAMANTHA VIVA
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